L’idea
Il blog La creatività delle parole è un open space e anche un
gioco letterario che
- propone parole, frasi, versi, immagini tratti dalle opere di Jorge
Luis Borges e di altri autori, - coinvolge chi intende giocare a un confronto creativo,
accogliendo brevi commenti di chi desidera inviarli.
Non sono previste classifiche, né premi.
Neppure indagini critiche, dottorali, accademiche, di cui siamo abbastanza sazi.
Solo a titolo di esempio, e visto che il primo gioco inizia con Jorge Luis Borges, mi piace ricordare che nella famosa libreria El Ateneo Grand Splendid di Buenos Aires, tra le più belle e fornite al mondo, ho visto intere pareti, migliaia e migliaia di libri, a lui dedicate.
Borges è l’inizio, sia perché la sua opera offre infiniti esempi di creatività e occasioni per giocare, sia perché io sono uno dei suoi adoratori.
Dunque uno spazio aperto che intende volare oltre la scontatezza del buonsenso (il principale nemico della creatività, secondo Picasso) e la rigidità della logica, a bordo di un elegante elicottero rosso, da cui sarà bello godere l’impagabile e provvida Helicopter view. E osservare il mondo da una prospettiva zenitale.
Giochiamo a essere creativi con le parole … con quali intendimenti?
Con la segreta speranza di essere contagiati di creatività.
Con l’intento manifesto di divertirci con e tra le parole.
Come tutto è cominciato
È il 22 novembre 1978. Compro Finzioni (La biblioteca di Babele), Oscar Mondadori, lire 900. Una folgorazione. Uno di quegli eventi che accadono raramente.
(Qualcosa di simile mi era successo poco tempo prima a Parigi, al Jeu de Paume: di fronte alla riproduzione della Notte stellata di Van Gogh – l’originale era volato nel 1941 al MOMA di New York – provai lo stesso straniamento, la stessa violenta meraviglia).
Finzioni è l’inizio di un innamoramento. Che danza e gioisce e inorgoglisce quando scopro che Borges non scrive solo di mappe incerte, di storie magiche, di mondi sconosciuti e di enigmi irrisolvibili, ma scrive anche dell’Amore (tema mio preferito da sempre, ne riparleremo).